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Nola, inchiesta per voto di scambio: la minaccia di morte a una bimba di 13 mesi. E quell’affare da 5 milioni di euro per piazza D’Armi

 

Dall’inchiesta dei carabinieri della stazione di Cimitile sull’ipotesi del voto di scambio alle ultime elezioni comunali di Nola spunta un episodio inquietante che allarga i confini delle indagini. Ricapitolando: l’inchiesta è nata dopo l’auto denuncia di una coppia di commercianti di Nola che ai carabinieri ha raccontato di essere stati vittime e autori di alcuni episodi di compravendita di voti che riguarderebbero due assessori e un consigliere dell’amministrazione comunale targata Pd guidata dal sindaco magistrato Carlo Buonauro. I fatti risalgono al giugno del 2022.

Il primo cittadino non è mai tirato in ballo nell’auto denuncia. Intanto però emerge un particolare agghiacciante: “il 28 dicembre – racconta la coppia –  nell’orario di chiusura per pausa pranzo del locale di loro proprietà si presentano tre uomini all’interno del locale per intimare alla coppia di non far più storie e di accettare l’ordinanza di demolizione nei confronti del chiosco disposta dal Comune di Nola. Uno dei tre avrebbe fatto anche una carezza alla figlia della coppia di 13 mesi, invitandoli a pensare alla bimba e chiarendo che bisognava lasciare il locale perché dovevano iniziare i lavori”.

Ora vanno precisate alcune circostanze. Di quali lavori parliamo? Parliamo della riqualificazione di piazza D’Armi, progetto madre dell’amministrazione Buonauro. Un’opera da 5 milioni di euro che potrebbe attirare le mire di parecchie imprenditori. Per avviare il progetto però il Comune di Nola è chiamato a liberare l’area dai chioschi. Uno dei quali è di proprietà della coppia che però ha iniziato una battaglia legale con il Comune contro l’ordinanza di demolizione. La palla ora è in mano al Tar. Stando però alla denuncia della coppia c’è qualcuno che ha fretta e non vuole attendere l’esito della giustizia.

NOLA INCHIESTA PER VOTO DI SCAMBIO PARTE 1