Mazzette al Comune di Nola, parla il sindaco Gaetano Minieri
Il sindaco di Nola Gaetano Minieri interviene all’indomani dell’inchiesta della Procura di Napoli che ha portato in carcere cinque persone tra funzionari e imprenditori. L’inchiesta riguarda un appalto per i lavori di realizzazione delle fogne di Piazzolla di Nola.
Il primo cittadino difende il buon nome della Città: “Appena saranno consegnati gli atti del procedimento penale porterò in giunta la richiesta per la costituzione di parte civile del Comune di Nola nel processo” annuncia Minieri. E’ un atto che punta a un doppio obiettivo – spiega il sindaco: “Tutelare la città di Nola dal danno d’immagine subito e tutelare i soldi dei cittadini nolani”.
E giusto ricordare come l’inchiesta accenda i riflettori su un appalto pubblico fatto ai tempi dell’amministrazione guidata da Geremia Biancardi (Forza Italia). Mentre Minieri si è insediato solo un anno fa.
L’INCHIESTA
Figurano funzionari pubblici e imprenditori, accusati, a vario titolo, di corruzione e turbata libertà degli incanti in relazione ad una gara di appalto indetta dal Comune di Nola (Napoli), tra le cinque persone arrestate. La gara d’appalto sulla quale si è concentrata l’attenzione degli inquirenti riguarda l’esecuzione dei lavori di riqualificazione urbana ed ambientale delle frazioni di Piazzolla e Polvica, completamento delle reti fognarie di quel Comune e del collettore San Giuseppe Vesuviano-Piazzolla. Le misure cautelari sono state notificate al responsabile unico del procedimento della gara, Gustavo Anaclerio, il quale, secondo gli investigatori, attraverso l’intermediazione di Antonio Sommese, collaboratore dell’ex assessore allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania, Pasquale Sommese e dell’imprenditore di Melito di Napoli Luigi Marrone, è gravemente indiziato di avere consegnato in anteprima agli ingegneri Guglielmo La Regina e Umberto Perillo documenti riservati