Cronaca

Denise Pipitone, parla l’ex Maresciallo: “C’è stato uno strano giro di Sim telefoniche”

Nuovi elementi spuntano sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004. Nel corso della trasmissione Mattino Cinque è interventuto Francesco Lombrado, ex maresciallo dei Carabinieri che condusse le indagini sul caso della bambina.

L’uomo ha parlato di uno strano giro di sim telefoniche in uso alla famiglia di Anna Corona, l’ex moglie di Piero Pulizzi, padre biologico di Denise. Lombrado ha dato delle spiegazioni in merito alle varie celle telefoniche trovate all’epoca della scomparsa vicino al magazzino dove si pensava fosse la bambina: «Il telefono era spento, ma sull’utenza telefonica è arrivato lo stesso un messaggio.

La Sim però, nel frattempo era stata tolta. Quindi il sistema non riusciva a consegnare il messaggio, che continuava a cercare la rete, anche se il telefono era spento. Per questo, durante la notte ci sono le celle agganciate».

Sulla vicenda è intervenuto anche Giacomo Frazzitta, legale della mamma di Denise, Piera Maggio. L’avvocato ha anche raccontato che uno dei telefoni in uso ad Anna Corona e ad alcuni familiari, oltre che a una sua amica, non erano rintracciabili. Pare che non potessero essere messi sotto controllo perché erano intestati a terzi.

Stamattina Storie Italiane ha intervistato un testimone oculare di quell’incidente, un carrozziere del posto, che ha raccontato di quest’auto che andò a sbattere su un marciapiede. «Mentre stavamo lavorando sentimmo un brutto odore di bruciato – le sue parole – ci giriamo e vediamo questa macchina che era andata a sbattere sul marciapiede. Era un’auto blu metallizzata, a tre porte. L’orario saranno state le 12 e un quarto, 12 e dieci, diciamo intorno all’ora di pranzo».

Ma chi c’era alla guida? «Una donna, come ho già detto 17 anni fa – dice ancora il carrozziere – era una donna con una sfumatura rossa, non mi sono focalizzato sul viso, non ricordo il taglio di capelli. Non ho visto altre persone a bordo, non sapevamo nulla: pensavo si fosse sentita male, invece è andata dritta e ha sbattuto. Se c’era una bambina a bordo? Non ci ho fatto caso, della bambina ho saputo dopo». Il particolare della sfumatura rossa è rilevante perché Anna Corona, all’epoca dei fatti, aveva un colore dei capelli simile, spiega Roberto Alessi in studio a Storie Italiane.

Ma che legame c’è tra questo incidente e Denise? Come spiegato a Storie Italiane, la stranezza di questo incidente è dovuto al fatto che l’auto sfrecciasse a velocità eccessiva. E che quell’auto, dopo aver urtato un paracarro, scappò via senza fermarsi e travolgendo anche un marciapiede. Dalla targa, spiegò l’ex procuratore di Marsala Di Pisa, si risalì al proprietario dell’auto che però si dimostrò estraneo al rapimento della bambina: ma non fu mai accertato chi c’era davvero alla guida dell’auto.

 

Nella lettera anonima, inoltre, si parla proprio di un’automobile, in cui ci sarebbe stata la stessa Denise Pipitone con altre due persone: che si tratti della stessa auto? Inoltre, secondo il carrozziere, l’auto dell’incidente sembrava nuova, come fosse stata presa da un autonoleggio: e quell’auto non fu poi più vista a Mazara del Vallo. L’ipotesi è dunque che su quell’auto ci fossero gli eventuali rapitori di Denise, e anche Denise stessa.