“Sono un morto che cammina. Questa volta non ce la farรฒ”. E’ uno degli ultimi tremendi pensieri che Sara Pedri, la ginecologa forlivese di 32 anni di cui non si sa piรน nulla dal 4 marzo scorso, ha affidato al suo computer pochi giorni prima di essere trasferita dall’ospedale di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima di scomparire. Oltre 20mila pagine di messaggi WhatsApp e ricerche internet che sono state analizzate dalla psicologa Gabriella Marano, incaricata dalla mamma di Sara Pedri di ricostruire anche attraverso il procedimento dell’autopsia psicologica, il profilo psicologico e comportamentale della giovane dottoressa, nonchรฉ l’aspetto delle sue relazioni, la sussistenza o meno di ideazioni suicidarie, l’esistenza di stress, straining, mobbing derivante dall’ambiente di lavoro, nonchรฉ la sussistenza di nesso eziologico tra le possibili condotte vessatorie subite nel corso del rapporto di lavoro e la scomparsa.
In tutto 119 pagine di perizia che l’avvocato della famiglia Pedri,ย Nicodemo Gentile, ha depositato in procura a Trento che ha aperto un fascicolo indagando per presunti maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione l’ex primario del reparto di ginecologia del Santa Chiara, Saverio Tateo, licenziato dall’azienda sanitaria a seguito di una commissione d’inchiesta interna, e la sua vice Liliana Mereu, attualmente in servizio presso altra unitร ospedaliera in Sicilia.
“Sara si รจ ritrovata come un agnello in mezzo ai lupi, ed ha finito per essere sbranata dalla violenza di chi si รจ avventato contro di lei – scrive nella relazione la dottoressa Marano -. E’ stata vittima infatti di mobbing, nella sua variante del quick mobbing, ovvero di comportamenti vessatori frequenti e costanti, posti in essere con lo scopo, quand’anche inconsapevole, e l’effetto di violare la sua dignitร di donna e lavoratrice, e di creare, intorno a lei, un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo, che ha minato, data l’eccezionalitร e la violenza della portata, il suo equilibrio in poco piรน di 3 mesi, generando in lei un vero e proprio disturbo: disturbo post traumatico da stress, con sintomi ricorrenti riconducibili anche al criterio della depersonalizzazione”.
Dall’analisi del pc della ginecologa, la psicologa della famiglia Pedri, ha constato che “la ragazza la mattina presto del giorno in cui รจ scomparsa, il 4 marzo, alle 6.16, ha effettuato le seguenti ricerche: ponte Santa Giustina, ponte lago Santa Giustina, lago Santa Giustina. La sua autovettura, una Volkswagen TRoc, รจ stata rinvenuta proprio in prossimitร del ponte di Mostizzolo, al confine tra i Comuni di Cles e di Cis, che sovrasta il torrente Noce. Una zona, questa, conosciuta purtroppo per i suicidi.
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