Cronaca

Caso Denise Pipitone, Piera Maggio minacciata. L’avvocato Frazzitta: “Le indagini sono state ostacolate”

Torna a parlare Piera Maggio in televisione, questa volta a Domenica In, con Mara Venier. Una intervista commovente, in cui la stessa presentatrice ha rivissuto i momenti più brutti per la mamma della piccola Denise: momenti in cui si riaccendevano speranze poi spente.

“Ho lasciato una bambina di quattro anni. Ne sono passati diciassette. Non so nemmeno che viso abbia mia figlia oggi“, ha esordito Piera Maggio. “Denise è la figlia di tutti gli italiani. Si sopravvive e si cerca di andare avanti in ogni modo, ma questa non è vita. In 17 anni abbiamo sempre cercato mia figlia, la speranza non si è mai affievolita”.

I percorsi

Mara Venier ha raccontato la scomparsa della piccola, avvenuta nel 2004 a Mazzara Del Vallo fino all’ultima criticabile posizione del programma televisivo russo e sul caso di Olesya Rostova.

 “Ogni segnalazione va vagliata con attenzione e quel caso, per tante analogie, meritava di essere confermato. Abbiamo chiesto il gruppo sanguigno per accelerare i tempi, se avessimo chiesto alla Procura di Marsala avremmo dovuto attendere due o tre mesi. Ma non mi sono voluta prestare a quel teatrino. Ogni segnalazione riaccende la speranza nel mio cuore di mamma, ma col tempo ho imparato anche a non illudermi”, ha spiegato Piera Maggio affiancata dal marito Pietro Pulizzi e all’avvocato Giacomo Frazzitta.

“Tutti coloro che amavano Denise portano una croce e soffrono per quanto accaduto – ha proseguito la donna -. Mio figlio Kevin, il fratello maggiore di Denise, oggi è un uomo e ha 27 anni ma all’epoca era un bambino. Io ho cercato di proteggerlo tenendolo lontano dalla vicenda mediatica, ma ha sofferto tantissimo.

Diciamolo subito: si parla tanto dei rom ma non rapiscono i bambini degli altri, sono dicerie infondate. C’è chi ha sbagliato in questa vicenda e deve pagare, ma dobbiamo rendere merito alle forze dell’ordine e alla magistratura che hanno lavorato giorno e notte per cercare Denise.

Anche per loro dico che alcuni loro colleghi devono pagare, bisogna fare un passo in più: vorrei sapere dov’è Denise ma anche la verità su ciò che è accaduto. Oggi non cerco pietà, ma la forza e il coraggio di coloro che finora hanno mentito: voglio che dicano la verità, sappiamo chi sono”.

Anche l’avvocato Frazzitta è tornato a parlare di depistaggi e errori giudiziari: “Le indagini sono state ostacolate da chi avrebbe dovuto condurle e invece ha commesso gravi errori e omissioni.

Ci sono tanti elementi, negli atti, che potrebbero permettere di riaprire le indagini”. “Cerchiamo giustizia, non vendetta, altrimenti avremmo agito diversamente. Io continuo a chiedermi però perché tante persone abbiano voluto fare di tutto per coprire i responsabili del rapimento di una bambina.

La scomparsa di Denise è strana per tanti motivi: una bambina così piccola non si sarebbe spostata spontaneamente in strada, aveva paura di uscire di casa”, ha aggiunto Piera Maggio.

“Prima della sua scomparsa ero stata oggetto di minacce, non avevo mai denunciato per amore di Pietro e anche perché non si trattava di un reato. Con Anna Corona (madre di Jessica ed ex moglie di Pietro Pulizzi, ndr) ho avuto una conoscenza leggera, ma non un’amicizia: quando ci siamo conosciute, il matrimonio con Pietro era già in crisi, lui se ne era andato di casa già in tre occasioni ma poi era stato minacciato”, ha concluso.