Un borgo lontano dalla grande città, un via nel ventre di Napoli, che parla una lingua diversa, un dialetto diverso carico di energia e di passione. Tra le candidature a sindaco di Napoli, in questa tornata elettorale c’è un gruppetto di Napoletani di sangue che cerca uno spazio non illuminato dai riflettori, ma che brilla di luce propria: si tratta del Movimento 24 Agosto, fondato da Pino Aprile, che si candida a Napoli con un gruppo di “pasionari” guidati dalla candidata a sindaco Rossella Solombrino.
Dottoressa, il loro è un movimento indipendente che ha deciso di non presentarsi “tardi”, di aver deciso comunque di provarci.
Non sono famosa ( come molti hanno detto) però dalla mia parte ho il fatto di avere una grande motivazione e tanti temi importanti da trattare. Posso dire però che a Napoli tutto può essere, quindi non siamo favoriti per un ballottaggio però tutto può essere.
Diciamo che il nostro è comunque un punto di partenza dato che presentarsi per la prima volta alle elezioni rappresenta un nuovo inizio e già questa è una vittoria. Tra l’altro possiamo dire che grazie a questa nostra iniziativa qualche sindaco e aspirante tale hanno preso in considerazione la nostra campagna, i nostri temi e la nostra lotta per i diritti del Meridione come la questione del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza): tutti lo inseriscono all’interno dei propri programmi ormai.
Napoli ha un debito molto importante. Voci di palazzo dicono che il candidato Manfredi abbia espressamente chiesto che venga istituito il così detto Salvacomuni.
Il problema è che si fa di Napoli il simbolo di chi deve andare in giro a chiedere soldi. E non va bene. Con la questione del Pnrr, con la questione Salvacomuni non si fa altro che elemosinare ancora, ma non solo. Ormai ci è abituati al concetto: “se ti è sempre stato dato poco, continui ad aver poco”. C’è un concetto di spesa storica sbagliato. Se quel partito ha approvato e continua a far in modo che venga meno questa attribuzione, è ovvio che quel rappresentate ( senza fare nomi) debba abbassare la testa a questo volere.Noi vogliamo proporre un metodo di risoluzione del problema in modo strutturale. I progetti devono essere portati avanti, c’è molto da fare.
Come si fa a far conoscere certi gap al popolo?
Bisogna partire dall’istruzione, bisogna insegnare anche l’equità. Quando parliamo di istruzione dobbiamo già pensare che al Nord c’è una spesa per l’istruzione 4 volte superiore rispetto al Sud, sono proprio le risorse che mancano.
Se riuscite ad entrare in Consiglio Comunale cosa succede? Cosa è la prima cosa che proporrete?
La conoscenza che abbiamo è forte sui temi che riguardano noi del Meridione è forte. Pino Aprile ha bloccato l’autonomia differenziata in Senato, il Pnrr era truffaldino e lo abbiamo detto con dati e numeri. Abbiamo una conoscenza dei dati molto importante. Quando al meridionale che si è candidato o che ha votato con Manfredi gli vai a dire che cosa sta succedendo, le cose cambiano.
E ove mai ci dovesse essere un ballottaggio tra due dei tre candidati più forte?
Diciamo che al ballottaggio, ci potremmo essere anche noi ( ride). Non possiamo dare indicazioni, ma non possiamo stare con il male. Possiamo dire che già non potremmo mai appoggiare chi non dice durante la sua campagna elettorale che stanno rubando 90 miliardi al Sud. E poi magari possiamo dire che ascoltiamo chi ha sbagliato anni fa e ammette i suoi errori e adesso va avanti.
E se andate al ballottagio e poi vincete?
Partiamo da quello che la città ha bisogno. Basta ai turisti che fanno le foto a buche e rifiuti: devono fare altre foto ai paesaggi. Bisogna capire cosa c’è dietro ai cantieri e fare opere e istituire la commissione Equità: il Pnrr è ora. Bisogna valutare tutti gli aspetti ora, non come fare de Magistris, non ti può inimicare tutti. Bisogna studiare e andare avanti.
Molto del debito che Napoli ha è un