Il congedo per cure termali è un istituto riservato ai dipendenti del settore privato. Vediamo come i dipendenti pubblici possono avvalersi delle cure termali.
Buongiorno. Sono una coadiutrice( ex bidella). Ho un invalidita de l 60 per cento per sordità rinogena e asma cronica. Volevo sapere se le cure termali con permesso retribuito (art 7) per sono ancora in vigore
Il congedo per cure termali è un tipo di permesso riconosciuto dall’articolo 13 comma 3 e seguenti del DL 463 del 1983 che stabilisce che “per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, le prestazioni idrotermali possono essere concesse, fuori dei congedi ordinari e delle ferie annuali, esclusivamente per effettive esigenze terapeutiche o riabilitative, su motivata prescrizione di un medico specialista dell’unità sanitaria locale ovvero, limitatamente ai lavoratori avviati alle cure dall’INPS e dall’INAIL, su motivata prescrizione dei medici dei predetti istituti”.
Cure termali retribuite, le novità
Le modifiche che però sono state apportate a tale decreto dall’art. 22, comma 25, della Legge 23 dicembre 1994, n. 724 all’art. 42 della Legge 24 dicembre 1993, n. 537 ha reso tale congedo fruibile solo dai lavoratori del settore privato. Quindi anche per i docenti che però lavorano in scuole private o paritarie e non per quelle del comparto statale, anche se ci sono delle eccezioni. Vediamo quali
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Purtroppo, quindi, per i dipendenti del pubblico impiego non è possibile fruire di questo congedo e qualora si avesse bisogno di effettuare delle cure termali per motivi di salute è possibile avvalersi della malattia ma solo se l medico curante sottoscrive un bisogno tempestivo al trattamento termale sconsigliando, al tempo stesso, di rimandare il trattamento. In questo caso, come specificato nella sentenza Cass. civ., sez. lav., 27 novembre 2001, n. 14957, il dipendente pubblico può effettuare cure termali avvalendosi della malattia.
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