In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 402.536 persone (+10.925 rispetto a ieri, +2,8%; ieri +10.010) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 36.474 sono decedute (+47, +0,1%; ieri +55) e sono state dimesse 249.127 (+1.255, +0,5%; ieri +1.908). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 116.935 (+9.623, +9%; ieri +8.046); il conto sale a 402.536 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia.
Quarto record consecutivo di nuovi contagi: mai così tanti nel nostro Paese in 24 ore, dopo che ieri è stata superata la soglia dei 10 mila nuovi casi, riportando il numero dei positivi giornalieri superiore al picco del 21 marzo. La curva epidemica continua a salire, ma la situazione di ottobre è diversa da quella di marzo, quando c’è stata la fase più critica, sia per numero di tamponi fatti sia per numero di persone nei reparti Covid: le strutture sanitarie non sono a rischio collasso, anche se alcune Regioni hanno già gli ospedali sotto pressione. La crescita, comunque, spinge il governo a varare nuove restrizioni per contenere l’infezione.
Record assoluto di attuali positivi, ossia le persone che oggi hanno il virus (escluso guariti e decessi): mai così tanti. Oggi, infatti, è stato superato il picco del 19 aprile, quando i positivi totali erano 108.257 (con ospedali affollati — 25.033 ricoverati e 2.635 in terapia intensiva — e con 433 morti).
I tamponi sono stati 165.837 (15.460 in più rispetto a ieri che erano stati 150.377). La percentuale dei positivi individuata oggi, rispetto al numero dei tamponi processati, è intorno al 7% (precisamente 6,5%), vuol dire che su 100 test eseguiti 7 sono risultati positivi, ieri era del 7% (precisamente 6,6%). Questo dato dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di tamponi effettuati.