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I valori dello sport, “come calciatore non si discute, ma come uomo…”

Nove marzo duemilaventidue, ventidue e venti circa, al Santiago Bernabeu il Paris Saint German sta per fare la festa al Real Madrid e sbatterlo fuori dalla Chiampions.

Ma a mezz’ora dalla fine quando tutto sembra giร  scritto un pazzo scatenato si mangia 40 m di corsa su un passaggio al portiere al PSG, lo costringe all’errore e segna il punto del pareggio.

Comincia un’altra partita, Karim Benzema segna altri due goal, mortifica la grandeur dei suoi connazionali e porta il Real ai quarti perchรฉ il fuoriclasse, nel calcio e nello sport รจ tutto questo: talento, passione e un pizzico di follia.

 

Il problema nasce quando il pizzico di follia diventa un secchio, quando il successo genera arroganza e ne vengono delirio di onnipotenza, azioni scomposte, riprovevoli, se non indegne.

 

E Benzema di fesserie ne ha fatte, fuori di dubbio e ha pagato come uomo e calciatore, ma l’uomo รจ una cosa, il calciatore รจ un’altra.

 

Ieri Karim ci ha regalato mezz’ora di grande calcio, per tutto il resto c’รจ chi รจ chiamato a giudicare, per competenza e titolo. E’ intollerabile l’atteggiamento moralistico e bigotto che arriva da ogni dove: stampa televisione, social pronti ad aggredire e mortificare il mito caduto nella polvere.

 

E allora non รจ in discussione il disvalore morale di certi comportamenti da parte di certi campioni, ma allo stesso tempo รจ profondamente fastidioso il classico aforisma, tante volte dedicato a Diego: “come calciatore non si discute, ma come uomo…”

 

Il motivo del giudizio “ha tradito” lo spirito dello sport. Di grazia quale sport, il calcio drogato da soldi anche di dubbia provenienza e mortificato da speculazioni di ogni tipo?

E di grazia, quali sarebbero i valori? Forse quelli tanto cari a Charles Pierre de Fredy, Barone De Coubertin, padre delle Olimpiadi moderne, vale a dire “Citius, Altius, Fortius” o peggio l’importante รจ partecipare” E chi sarebbero gli uomini dei sani valori dello sport: Lotito? Agnelli, De Laurentiis, Gaucci o forse Mino Raiola e Jorge Mendes? E allora c’รจ una bella differenza tra chi vuole capire e chi vuole giudicare.

E per capire forse la cosa migliore รจ provare a ricordare, perchรฉ c’รจ stato anche di peggio.

Oggi di Gigi Riva si ricordano il goal di Rambo di Tuono in Italia e del Mas Grande a Messico ’70, ma se chiedete a lui quanto abbia sofferto quando gli hanno dato addosso per la sua storia con una donna sposata, sono certo che con lo stile e la riservatezza che lo hanno contraddistinto, sempre, in silenzio girerebbe le spalle.

E cambiando sport cosa dire della “Dama Bianca di Fausto Coppi? Gianna e Giulia infatti erano entrambe sposate e per la legge medioevale dell’epoca erano adultere, quindi colpevoli di un reato: l’opinione pubblica fu piรน spietata della magistratura. Senza dimenticare i pregiudizi di certi giornalisti sullo sputo di Totti a Polsen.

Perchรฉ sono pronti ad osannare il campione di successo e a disprezzarlo quando cade, salvo genuflettersi se torna in sella.

Oggi la Zecca dedica una moneta a Pablito, icona del Mundial dell’82, ma non dobbiamo dimenticare la gogna mediatica, le offese, il disprezzo da parte di tutto il mondo del calcio che lo accompagnarono nei due anni di squalifica delย  calcio scommesse.

Pablito ha piรน volte raccontato la disperazione di quegli anni, la paura del futuro, la voglia di mollare tutto e andare via dall’Italia, quella stessa Italia che l’11/07/1982 scese in piazza a osannarlo con il migliore giocatore del Mondiale.

Forse รจ il caso, in situazioni del genere distinguere l’uomo del campione, perchรฉ il campione appartiene a tutti, ma l’uomo appartiene a chi gli vuole bene anche quando non alza una coppa.