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Il 3 di bastoni, Il volto della carta volto è un noto personaggio Napoletano. Sapete chi?

Il 3 di bastoni, la storia del volto di un noto personaggio Napoletano

Per chi gioca con le carte napoletane avrà notato che nel 3 di bastoni è presente un volto. Una faccia che non sorride, ma mostra i denti. Sembra una sorta di carciofo, ma non lo è: è un simbolo. Il volto che viene raffigurato è quello di Nicola Jossa, noto “guappo” poi promosso commissario dal questore Carlo Aveta nel 1862 ( dopo la caduta dei Borbone).

Secondo gli storici del tempo, Nicola Jossa oltre a girare con il cappello e la coccarda tricolare, svolgeva il proprio lavoro con un bastone come arma in dotazione (anche questo simbolo della Guardia Cittadina). Insieme ad altri due “agenti” della Guardia, armati di bastone, andava a caccia di camorristi, rei di essere gli artefici dei vari tumulti e del caos che nel 62′ regnava a Napoli. Tra questi “camorristi” c’era anche Tore ‘e Criscienz ( anche lui ex guappo ed ex Capo della Guardia Cittadina nominato da Liborio Romano nel 1860), catturato e non ucciso sul Ponte della Maddalena.

Spronato dal questore, Nicola Jossa volle poi compiere un’azione di bonifica al Ponte della Maddalena dove, ritto sull’uscio dell’ufficio doganale, il celebre capintesta Salvatore De Crescenzo imperava indisturbato.

Andò lì tutto solo, Nicola Jossa. Si avvicinò al capintesta, il quale, come sappiamo, nel periodo di transizione aveva ricoperto il grado di caposquadra della Guardia Cittadina, e gli disse: «Da oggi in avanti, tu qua non comandi più. Il ponte della Maddalena appartiene alla legge» .

Una lunga e pacata discussione indusse i due a decidere di sfidarsi a una zumpata: se avesse vinto «Tore ‘e Criscienzo», il ponte della Maddalena sarebbe rimasto nelle mani della camorra; in caso contrario sarebbe passato allo Stato.

L’indomani mattina Nicola Jossa e «Tore ‘e Criscienzo» si incontrarono al Campo di Marte. Entrambi a torso nudo, ciascuno armato di un affilato coltello, essi disputarono una drammatica zumpata. Nicola Jossa ebbe il sopravvento ma, generosamente, anziché uccidere il suo avversario, si limitò a ferirlo al braccio. «Il ponte della Maddalena appartiene alla legge. Accompagnami al carcere», disse Salvatore De Crescenzo ( Eleaml.org).