Attualità

San Giorgio a Cremano, Inaugurato il Circolo “Movimento 24 Agosto” di Pino Aprile

di Italo Iozzolino, Referente Circolo San Giorgio a Cremano Movimento 24 Agosto ET

 

 

PINO APRILE A SAN GIORGIO A CREMANO PER L’APERTURA DEL CIRCOLO DEL MOVIMENTO 24 AGOSTO- ET E PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL MALE DEL NORD”

Nel suggestivo scenario di Villa Bruno, all’interno della ex Fonderia Righetti, dove furono forgiate, tra le altre, le due statue equestri di Carlo di Borbone e di suo figlio Ferdinando I collocate a Napoli in Largo di Palazzo (oggi Piazza Plebiscito), Pino Aprile ha tenuto a battesimo il Circolo di San Giorgio a Cremano del Movimento 24 Agosto – E.T. e presentato il suo ultimo libro “Il male del Nord”.

Nel suo intervento, il Presidente ha sottolineato come la pandemia abbia disvelato la reale natura del nostro Paese, che tale non è, in quanto sempre più diviso tra un Nord che si autoalimenta ancora del falso mito della “locomotiva d’Italia” e che in realtà vive, o meglio sopravvive, solo sottraendo risorse alle altre aree del Paese ed un Sud, da 160 anni colonia interna di uno Stato non nazionale, che sta acquistando consapevolezza della propria condizione di inferiorità, non  più supino e che inizia a rivendicare quanto gli spetta di diritto e gli è stato finora negato. Nella storia non detta del nostro Paese, c’è un crimine, un vero e proprio genocidio, quello perpretrato dagli invasori piemontesi nei primi decenni post unitari per piegare la resistenza delle popolazioni duosiciliane e per indurle ad accettare una condizione di inferiorità e di minorità. In tutte le guerre c’è un vincitore e c’è un vinto. Il compito del vincitore è cancellare la memoria del vinto; il vinto, dal canto suo, ha la necessità di cancellare, perché dolorosa, la memoria della sconfitta. Il vinto è così costretto a perdere la memoria di ciò che è stato e di ciò che è e ad inscrivere la propria storia in quella del vincitore.

In un altro suo volume (“Il potere dei vinti”), Pino Aprile scriveva che tale potere, enorme, consiste nel cambiare il mondo. Ma i vinti non lo sanno, i vincitori sì ed è per questo che i secondi mirano a togliere identità e memoria ai primi, al fine di evitare che i vinti possano tornare a riconoscersi e ad agire come una comunità, come un popolo. I vincitori, peraltro, non hanno interesse al futuro, in quanto mirano solo a preservare le condizioni che li rendono dominanti, a conservare lo status quo. Solo i vinti hanno interesse a ideare un domani diverso, ad avere una visione del futuro, a concepire un mondo più giusto, più equo, in cui loro non avranno più le catene.

“Non vi è più alta azione politica che far sapere, che rendere chi non lo è consapevole di quello che non dovrebbe sapere”. E’ questo il segno del grande impegno di Pino Aprile: liberarci dal complesso di minorità e di sudditanza inculcatoci da una vergognosa cultura nazionale ed essere finalmente liberi di decidere per noi stessi. “Solo i vinti cambiano il mondo e noi siamo i vinti della nostra Storia. Solo noi possiamo cambiare questo Paese”.

E’ qui che il Presidente richiama la prossima sfida del Movimento e di tutto il Sud, quella per l’utilizzo delle risorse del cd. “Recovery Fund”. Il vero nome del programma europeo di sostegno e di ripresa non è Recovery Fund, bensì “Next Generation EU”, ovvero trattasi di un programma strategico che guarda al futuro e, come detto, al futuro mirano i vinti, non i vincitori. Non sono possibili fraintendimenti, è tutto chiaro e, soprattutto, è scritto nei documenti europei: le risorse destinate dall’UE all’Italia devono essere investite in massima parte al Sud e in ben precisi settori: economia verde, infrastrutture, reti immateriali, comunicazioni. “Il Sud rappresenta il motorino di avviamento della ripartenza di tutto il Continente”, lo ha capito l’Europa, non lo ha capito, almeno sembra, il nostro Governo, i cui esponenti continuano a ripetere che al Sud sarà investito il 34% delle risorse. Di qui l’invito del Presidente rivolto al Circolo ed al Movimento tutto per impegnarsi nei prossimi mesi in quella che già si preannuncia una difficile battaglia politica.

A dispetto delle condizioni meteo particolarmente infauste, la sala si è riempita ai limiti della capienza consentita dalle stringenti disposizioni anti-Covid e l’evento ha regalato ai presenti dei bellissimi momenti culturali e politici. Un ringraziamento particolare va ad Aldo Vella, architetto, docente, scrittore, membro attivissimo del nostro Circolo, che ha moderato e coordinato l’incontro con competenza e garbo. Un grazie di cuore ad Annamaria Pisapia, vice- presidente del Movimento, nel cui intervento, emozionante, ha voluto ricordare la concomitanza con la prima delle Quattro Giornate, a seguito delle quali il popolo di Napoli con a capo tanti scugnizzi si liberò dell’invasore tedesco. Da parte sua l’invito a vigilare perché non si ripeta per il Recovery Fund quanto accaduto proprio nel secondo dopoguerra, allorquando il governo italiano fece l’infausta scelta di destinare al Nord la quasi totalità delle risorse del Piano Marshall. Apprezzatissimo, infine, l’intervento di Giuseppe Ercolino, coordinatore regionale, che ha ripercorso le tappe politiche del Movimento, dalla  nascita il 24 agosto 2019 al Parco della Grancia, alla battaglia contro l’introduzione dell’autonomia differenziata, fino alle prossime sfide, quelle per il Recovery Fund e per l’infrastrutturazione del Sud, a partire da Alta Velocità e Ponte sullo Stretto.

All’inizio e quale pausa tra gli interventi, le performance musicali e canore di Carmine M. d’Ambrosìa (baritono), di Claudio Lardo (attore e pianista) e del gruppo Fisarmà (Filidei Catalano, mandolino e chitarra battente; Carmine Fusco, tammorra; Giuseppe Maddaloni, fisarmonica e voce; Orsola Miglietta, voce; Giancarlo Orlando Cafazzo, chitarra e voce).