Cronaca

Torna a parlare Federico Ciontoli: “Ecco la verità sulla canottiera e il costume di Marco Vannini”

Il solo fatto di dover utilizzare in questo video cose che riguardano Marco mi fa chiudere lo stomaco. Non avrei mai voluto dover fare una cosa del genere, mai. Non sapevo dell’esistenza delle foto dei vestiti di Marco fino a pochi giorni fa. E mi permetto di metterle in questo video solo per dimostrare che quello che dico è vero…
Si riapre il dibattito ( anche se non si è mai spento), sulla morte di Marco Vannini, il giovane morto a Ladispoli in casa Ciontoli. A scrivere sul proprio profilo Facebook, commentanodo un servizio de Le Iene, andato in onda su Italia Uno, è Federico Ciontoli, condannato a 9 anni e 4 mesi per concorso anomalo in Corte di Assise d’Appello ( insieme alla madre e alla sorella. 14 anni al padre Antonio”.
“Che fine hanno fatto la canottiera e il costume?” “Che fine ha fatto la maglietta mai ritrovata?”
Marco quella sera tornò dal lavoro con la canottiera del salvataggio e il costume, e quei vestiti furono presi dai carabinieri e restituiti dagli stessi carabinieri il 18 Maggio 2015 (come si può vedere anche nelle ambientali).
Al PIT, Marco indossava i miei vestiti, perché dopo aver ritrovato il bossolo e aver detto a mio padre di chiamare il 118 corsi a vestirmi e per fare veloce presi i miei vestiti anche per Marco. Ma ovviamente anche su questo è stato costruito un mistero.
La canottiera e il costume erano già stati presi e restituiti puliti dai carabinieri la sera del 18 maggio (come si vede nelle ambientali), furono poi di nuovo volontariamente riconsegnati (e non sequestrati) ai carabinieri.
Questi non vennero mai richiesti se non in tv, dove i programmi specularono e fecero false insinuazioni ancor prima di sapere dove fossero i vestiti. Anche la frase “questi sono i vestiti puliti” detta dai carabinieri fu strumentalizzata, insinuando falsamente che fossero stati lavati e stirati.
La maglietta blu, che fu cercata a Ladispoli, Cerveteri e in Sardegna, invece, non era indossata al momento dello sparo come provano “inequivocabilmente”.
La redazione si dissocia dalla ricostruzione fatta da Federico Ciontoli, esponendo solo il contenuto del suo commento.